
Nei prati al confine fra Caselle e Leinì, un cartellone ormai stinto dal sole, quasi illeggibile: questa l’unica traccia visibile sul posto delle due rotonde che avrebbero dovuto mettere in sicurezza l’intersezione fra la SP2 Caselle-Leinì e la SP460 (Strada Provinciale per Ceresole). Un’intersezione obsoleta, che provoca ripetuti incidenti, anche gravi. Un tratto di viabilità interessato da volumi di traffico importanti: secondo dati raccolti dal comune di Leinì, 8.000 passaggi al giorno, con picchi significativi nelle ore di entrata-uscita dal lavoro.
Non per nulla, la messa in sicurezza dell’intersezione era stata inserita fra le opere di adeguamento alla viabilità connesse alla realizzazione del nuovo insediamento commerciale sulle aree ATA di Caselle. Un intervento quindi affidato a SATAC, il soggetto privato che ha ottenuto, dopo un tormentato iter autorizzativo, tutti i permessi per realizzare l’insediamento, fra i primi in Italia per dimensioni. A settembre 2018 era stata sottoscritta, fra Città Metropolitana, Comune di Leinì e SATAC, una specifica convenzione per realizzare il tanto atteso svincolo. Viene piazzato il cartellone nel prato, ma i lavori non sono partiti.
Il sindaco di Leinì Renato Pittalis: “Per le due nuove rotonde progetto, autorizzazioni, espropri, è tutto pronto. Ora manca più solo l’esecuzione dell’opera. Chiediamo l’intervento della Città Metropolitana. Non possiamo attendere oltre”. Al sindaco Pittalis si affianca il consigliere della Città Metropolitana Silvio Magliano, che ha presentato a luglio un’interrogazione in Consiglio: “ I tempi per la realizzazione del Centro Commerciale continuano a slittare, anche a causa della pandemia. Non possiamo dipendere da loro per mettere in sicurezza le strade”.