
Stimatissimo Direttore,
ho appena letto la notizia della morte dell’amico Gianmarco Tosi e desidero ricordarlo a tutti per la cifra della vita proiettata esclusivamente verso l’altrui partecipazione.
Chi scrive lo ricorda essendo stato in prima persona interessato a varie attività con e per i Vigili del Fuoco Volontari di Caselle di cui Gianmarco è stato il Comandante del Distaccamento. Quante volte ci trovammo insieme di fronte alle scene raccapriccianti di incidenti stradali. Lui e i suoi uomini, arrivati poco prima dell’ambulanza sul teatro del sinistro, erano già fra le lamiere contorte che prestavano soccorso, oppure noi militi, chiamati i “pompieri”, perché non eravamo in grado di operare in autonomia, vedevamo arrivare in persona il Comandante. A volte anche solo, si fa per dire, per una “apertura porta”: come quella volta in cui in un appartamento c’era un ferito che non riusciva più ad aprire l’uscio di casa e Gianmarco salì in un baleno sulla scala vertiginosa dell’autopompa e passò dalla finestra per aprirci la strada.
Sempre presente, sempre pronto, fin dai tempi in cui era ancora la “sirena dei pompieri” che diffondeva l’allarme per il paese e che mobilitava la squadra volontaria di servizio.
Severo e autorevole, incarnava il vero senso della disciplina, del dovere e del servizio per lo Stato, cui aveva dedicato tutta la sua vita da volontario disinteressato. Come mi diceva sovente Gianmarco, aveva appreso il suo stile di vita dalla rigida disciplina del servizio militare svolto nella “Folgore”.
Lo ricordo a nome mio personale e di tutti i militi della Croce Verde Torino Sezione Borgaro-Caselle, in particolare di coloro che negli anni a cavallo fra il 1980 e 1990, collaborarono e operarono con Gianmarco, apprezzandone le sue qualità tecniche ed umane.