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domenica, Aprile 20, 2025

    Verso un polo nazionale sulla transizione energetica

    C’è anche il Politecnico di Torino fra i soggetti chiamati a dare un contributo importante alla realizzazione degli obiettivi del PNRR. Delle 30 infrastrutture di ricerca previste dall’Investimento 3.1 del PNRR – Missione 4 “Istruzione e ricerca” – Componente 2 “Dalla ricerca all’impresa”, ce ne sono 3 in cui il Politecnico di Torino è coinvolto direttamente. Tradotto in cifre, le infrastrutture in cui è coinvolto l’Ateneo riceveranno in totale circa 115 milioni di euro, di cui più di 15,5 milioni al Politecnico di Torino.

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    Per il Politecnico e per il nostro territorio l’ottenimento di questi finanziamenti e l’essere parte di questi tre nuovi poli di ricerca a livello nazionale rappresenta un risultato importantissimo che sarà un volano per l’economia e per l’occupazione di profili altamente qualificati. L’Ateneo potrà così dotarsi di nuove attrezzature e connettersi a reti nazionali e internazionali per condurre le proprie ricerche in sinergia con aziende ed enti di ricerca di altissima qualità” ha commentato il Rettore del Politecnico Guido Saracco.

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    Delle tre infrastrutture di ricerca a cui parteciperà il Politecnico, la più rilevante in termini di budget è quella denominata iENTRANCE@ENL, un acronimo che sta per “infrastruttura per la transizione energetica e l’economia circolare”: è di 14,3 milioni di euro lo stanziamento di pertinenza del Politecnico di Torino per questo progetto.

    Quali le tematiche che verranno toccate? iENTRANCE@ENL si propone di diventare l’infrastruttura di ricerca di riferimento a livello italiano per la ricerca su nanomateriali per l’energia, processi e dispositivi per produzione verde, stoccaggio e distribuzione di energia, caratterizzazione di materiali alla micro e nanoscala, tecnologie per la realizzazione di strumenti e sistemi. L’infrastruttura sarà strutturata su sei nodi geografici riconosciuti a livello internazionale in aree di ricerca complementari coordinati da uno hub centrale. Il nodo di Torino, al quale contribuiscono Politecnico di Torino e INRiM – Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica – si occuperà in particolare di materiali, processi sostenibili e sistemi, inclusa la loro caratterizzazione metrologica, per la transizione energetica e l’economia circolare. Coordinatore scientifico per quanto riguarda la partecipazione del Politecnico di Torino è Fabrizio Pirri, del Dipartimento Scienza Applicata e Tecnologia (DISAT).

    Il giornale Cose Nostre aveva già intervistato, lo scorso dicembre, il professor Pirri, che è di famiglia casellese e tuttora residente a Caselle. Lo abbiamo riascoltato per avere qualche aggiornamento su questa infrastruttura di ricerca finanziata in ambito PNRR.

    “CO2 in eccesso: da problema a risorsa” era il titolo che avevamo dato all’intervista dell’anno scorso. Il tema della cattura e recupero dell’anidride carbonica prodotta in eccesso dalle attività umane e responsabile del cambiamento climatico continua ad essere centrale anche per questo nuovo progetto?

    “Certamente sì – ci conferma al telefono Fabrizio Pirri – alla problematica ambientale della CO2 si affiancano le due tematiche collegate dell’utilizzo dell’idrogeno come combustibile e quello dello stoccaggio dell’energia. Il progetto iENTRANCE@ENL, finanziato con i fondi del PNRR, sarà un laboratorio distribuito per l’Italia, con una presenza importante a Torino grazie a Politecnico e INRiM, destinato a diventare il polo nazionale per la transizione energetica. Si tratta di un’iniziativa strategica in grado di mettere a sistema le competenze del Politecnico nella sintesi di nanomateriali funzionali e nella loro lavorazione per la produzione e utilizzo di idrogeno per la cattura e la valorizzazione dell’anidride carbonica, per la raccolta di energia rinnovabile lontano dalla costa (offshore), per i dispositivi elettrochimici impiegati nella conversione e stoccaggio dell’energia e per lo stoccaggio sotterraneo di vettori energetici, con le competenze dell’INRIM in merito alla metrologia, soprattutto per le reti gas e le reti elettriche intelligenti”.

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    Paolo Ribaldone
    Paolo Ribaldone
    Dopo una vita dedicata ad Ampere e Kilovolt, ora dà una mano a Cose Nostre

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