Ci sono diversi motivi per cui il Natale di quest’anno sarà particolare per Caselle.
Se da una parte l’Amministrazione ha optato per allestimenti dimessi, senza particolari installazioni luminose, dall’altra la cittadinanza, i negozianti, la scuola e le associazioni hanno cercato di dare un tocco di colore e “gentilezza” a ogni angolo disponibile.
E come spesso accade, soprattutto attraverso Facebook, si raccolgono le diverse anime che caratterizzano l’opinionismo su qualsiasi cosa accada in paese.
Gli spunti di polemica, ormai da mesi, sono sempre gli stessi: il colore della gentilezza, il lilla, che però diventa strumentalmente viola, in modo da poterlo accostare alla Quaresima e a tutto ciò che ne consegue. La mancanza di luminarie, che privano i bambini della gioia dello spirito natalizio e che ci ricordano che la vita è difficile e che viviamo un momento storico molto complicato.
“Usate i led” dice qualcuno. “Abbiate fede, le luminarie arriveranno”, dice qualcun altro. “Che tristezza”; “Poveri bambini, senza lo spirito del Natale”. “Ai miei tempi non c’erano le luminarie, ma eravamo più felici di adesso”… e così via. Ognuno vede lo stesso bicchiere, o mezzo pieno o mezzo vuoto. Qualcuno argomenta compitamente, qualcun altro commenta in modo aggressivo e a volte sgrammaticato.
Una volta ancora, più che assistere a uno scambio di punti di vista diversi, osserviamo online l’ennesima guerra tra bande, alimentata e difesa da chi vede sempre tutto sbagliato e in malafede da una parte e, all’opposto, da chi ostinatamente vede tutto perfetto e sempre ideale.
Eppure, al di là delle scelte dell’Amministrazione comunale, ciò che ingiustamente passa in secondo piano è l’impegno delle tante persone, che animano le associazioni (e non solo), e che si attivano per migliorare l’estetica del nostro paese, con o senza luminarie.
Persone, di cui mi pregio di far parte, che usano il loro poco tempo libero, per cercare di creare qualcosa di bello per tutti. Iniziative benefiche, rotonde, piazze ripulite, muri tinteggiati, siepi potate e tutto ciò che può recuperare e valorizzare angoli altrimenti dimenticati.
Credo sia perfettamente legittimo avere opinioni diverse, anche diametrali, su qualsiasi questione. Ed è perfettamente naturale che anche la retorica politica agiti un po’ le acque, cercando di mettere continuamente in cattiva luce l’operato di chi amministra: a quanto pare fa parte delle regole del gioco. Ciò che intristisce, invece, è la quantità di persone comuni che, dal divano di casa propria, commenta in maniera giudicante e lapidaria qualsiasi tipo di iniziativa, come se a promuoverle o a portarle avanti fosse una qualche entità metafisica scollegata dal mondo, e non persone che fanno il possibile per aiutare altri o migliorare l’ambiente che circonda tutti, criticoni compresi.
Il Natale digitale “gentile”
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