Il caso non esiste, dicono, ma oggi mi si sono intrecciati tra le mani alcuni eventi che, nell’eccezione, potrebbero confermare la regola.
Decido di scrivere il pezzo per Cose Nostre, quello sui giovani e la lettura, che avevo promesso a Elis tempo fa e… guarda caso, mi imbatto su un vecchio pezzo di costume del quotidiano Libero del 2011 e, guarda caso, oggi è il 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne e, guarda caso, si stanno giocando i Mondiali di calcio.
Qual è la coincidenza?
Vedete, il buon Camillo Langone, esimio esponente del giornalismo italiano e del sesso forte, scrisse undici anni fa, in un corposo articolo ( se avete uno stomaco robusto vi inviterei a leggerlo ), che per invogliare le donne alla maternità ormai perduta occorresse togliere loro l’accesso all’istruzione (“Togliete i libri alle donne e torneranno a far figli”, così tuonava il titolo cubitali). Per carità, mica lo diceva lui, no, quello non era che il responso di una ricerca della Harvard Kennedy School of Goverment che ci ricordava ( e ci voleva una ricerca…) che le donne con più istruzione e competenze sono più facilmente nubili e autonome di quelle meno fortunate in tal senso. Quindi, deduce il nostro “premio Pulitzer”, interpretando l’ovvio dato della ricerca come un teorema Euclideo, meno libri, più figli! Semplice. Avrebbe potuto aggiungere anche: rammendo, bucato e spadellamento.
A distanza di tanti anni, però, le cose sono cambiate, eccome, e infatti mentre ci ricordiamo delle violenze alle donne (violenze sempre più spaventose), il 25 novembre ci stiamo anche gustando i Mondiali di calcio in quell’illuminato e neo-rinascimentale mondo che è il Qatar, terra ‘meravigliosa’, dove le donne sono legalmente e tecnologicamente controllate per dove si trovano in un luogo pubblico, per il loro orario di coprifuoco e dove ricevono spesso minacce di abusi fisici dalle loro famiglie essendo le violenze domestiche non criminalizzate dalla legge. Carini…
Ma a noi che ce frega di come vivono le donne in Qatar o che siano morti migliaia di operai nel costruire gli stadi, suvvia, l’importante è che trasmettano il Brasile di Neymar e il dramma, al massimo, è che non gioca la nostra Nazionale.
Ma i giovani e la lettura? Ah, beh, quella è l’unica anomalia in questo magico mondo. Sì, perché si è scoperto che sul suolo patrio i giovani leggono, maschietti e femminucce, e anche tanto. Per buona pace del nostro esimio Camillo Langone, stanno sempre più esplorando le vaste e magiche praterie della letteratura cavalcando le enormi potenzialità dei social. Sulle piattaforme digitali da tempo furoreggiano i Book Influencer che indirizzano i loro fan verso nuove letture, ma ultimamente spopolano su Tik Tok i #BookToker, semplici utenti che anche in soli pochi secondi di recensione riescono ad indirizzare i gusti di giovani lettori e conseguentemente le vendite dei libri. Un caso epocale è stato sicuramente La canzone di Achille, che anni dopo la sua uscita è tornato a vendere milioni di copie grazie proprio ai #BookToker.
Non solo, ma sul web impazza anche Wattpad, un social network di lettura sociale, un sito dove una comunità multilingue di scrittori e lettori si incontra e dove chiunque può pubblicare un proprio racconto leggibile da tutti gli utenti che possono votare e commentare l’opera. Una vera fucina di autori sconosciuti che, in alcuni casi meritati, sono diventati scrittori di bestseller.
Insomma, se in Qatar la tecnologia serve, per ora, a ghettizzare e a controllare le donne, da qualche altra parte le opportunità tecnologiche sembrano offrire a piene mani, a giovani e no, di attingere al magico mondo del sapere e della libertà di pensiero per impedire, ne sono sicuro, a menti deliranti e pericolose, come quella di Camillo, di diffondere il verbo della misoginia e della xenofobia.
Che i giovani, e soprattutto le giovani donne, ci salvino da questo spaventoso revival medievale.
Una spremuta di…Medioevo
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