Veloce come il vento lo senti sfrecciare pericolosamente, lasciandoti giusto il tempo di indirizzargli un pensiero e un augurio non del tutto affettuosi, prima di comprendere dal colore del mezzo e dalla scritta sul fianco che si tratta di uno dei tanti corrieri che giornalmente trafiggono vie e corsi cittadini per effettuare il maggior numero possibile di consegne in una sorta di moderna, frenetica danza contro il tempo di cui noi alla nostra età pensavamo di poter essere soltanto spettatori, magari critici, ma soltanto spettatori. Invece anche noi, trascurando l’idea che età e saggezza dovrebbero costituire binomio obbligato, pur senza ravvisarne la necessità, a volte ci scopriamo frementi in coda alla cassa di un supermercato avendo smarrito la calma di fronte a qualcuno che ci precede e, intento a pagare la spesa con denaro contante, indugia inciampando nel conto dei centesimi. Abbiamo dimenticato l’antica pazienza con cui un tempo aspettavamo a lungo il nostro turno nel negozio di alimentari dove Celestina Merlo e la giovane figlia Graziella trasferivano e arrotolavano incessantemente in singoli pacchi e confezioni le richieste dei clienti ai quali annunciavano poi il conto totale ricavandolo da una somma effettuata a voce alta con sorprendente esattezza. In fondo al negozio, riconoscibile dal camice marrone chiaro con la scritta “Galbani” e dal taccuino tra le mani, anche il rappresentante di formaggi, comunemente e senza apparenti spiegazioni chiamato “viaggiatore” , in educato silenzio e senza fretta, attendeva il proprio turno.
Fuori, in Via Torino, la strada principale di Caselle, quasi ignaro e ideale contraltare alla odierna generale frenesia, scorrevano senza troppi clamori, un traffico moderato di automobili e una quantità ancora modesta di veicoli commerciali sui quali in seguito viaggerà una parte importante del nostro nascente benessere.
Paolo Dentis era marito di Maria Aseglio, titolare in via Martiri, di fronte all’ingresso laterale della hiesa di Santa Maria, di un fornitissimo colorificio ed era esclusivista per la nostra zona dei prodotti del noto marchio genovese “Solari- Beltrandi-Carbone”. Persona energica e robusta, Paolo Dentis, approfittando della disponibilità di un mezzo di trasporto nuovo e di medie dimensioni, aveva inventato a Caselle, alla fine degli Anni Cinquanta, l’attività di corriere a cadenza giornaliera verso la città e se richiesto anche per più lontane destinazioni, caratterizzando con la serietà e la snellezza del servizio una nuova modalità di prelievo e recapito della merce.
Faceva parte come componente più giovane, del gruppo parrocchiale degli uomini di Azione Cattolica che si ritrovava ogni domenica pomeriggio presso l’oratorio S. Luigi. In una saletta, nei giorni di festa riservata al loro abituale appuntamento, il gruppo era immediatamente informato dai più anziani del persistere dei loro antichi malanni e del probabile arrivo di qualche altro nuovo che già si preannunciava . Finalmente si procedeva a “ tirare i re”, ossia a stabilire con quale formazione dare vita alle interminabili partite a tressette che, abbondantemente confortate dalla barbera imbottigliata nel rigoroso rispetto delle fasi lunari , mettevano in palio unicamente il piacere della vittoria. Paolo e Maria avevano due figli, Giovanni e Giuseppe che frequentavano assiduamente l’oratorio nel gruppo dei più grandi, manifestando spesso immotivata insofferenza verso i più piccoli. I Dentis, con i figli che nel frattempo avevano preso moglie, abitavano una villetta all’inizio del viale Bona.
A Caselle tuttavia esisteva già da tempo un corriere molto grande strutturato con adeguate risorse di mezzi di trasporto e di spazio fra Via Mazzini e Via Generale Guibert. I fratelli Cristaudi, e con loro una non più giovane congiunta che regolarmente usava affidare le sue giunoniche dimensioni alle pazienti due ruote di una vecchia Vespa, erano specializzati in trasporti a pieno carico diretti principalmente verso Garessio, in provincia di Cuneo, da dove tornavano con la già notissima acqua S. Bernardo che poi con l’aiuto di Beppe Zanellato, loro dipendente, provvedevano a distribuire. Pochi ricorderanno questo fidato lavoratore che arrivato poco più che ragazzo dalle zone del Veneto in cui più forti erano stati all’inizio degli Anni Cinquanta i terribili capricci del Po trovò presto da noi una casa in Via Garibaldi, un lavoro presso il corriere e una maglia da centravanti nella prima squadra del Caselle. Ero ragazzino ma ricordo il suo fisico asciutto, la sua grande volontà e la straordinaria espressione di chi è scampato ai pericoli della propria terra , ovvero la fotografia di un altro centravanti anch’egli scampato per motivi diversi ai pericoli della sua terra per approdare negli Anni Novanta in un mondo fantastico fatto di sogni d’ estate che, come il migliore e più veloce dei corrieri, ha voluto recapitare in tutte le nostre case nella più bella delle consegne a domicilio. Ciao Totò.
Consegna a domicilio
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