Domenica pomeriggio 6 ottobre, dopo parecchio tempo di assenza, è ritornato a Caselle, proveniente da Lipsia, il mastodontico quadrigetto da carico Antonov An-124M “Ruslan”, marche UR-82027, della Antonov Airlines, che con l’inizio del conflitto con la Russia, è riuscita fortunosamente a trasferire i suoi velivoli in alcuni siti esteri tra cui appunto l’aeroporto di Lipsia-Halle in Germania.
Sotto i finestrini del posto di pilotaggio spiccava a grandi lettere la scritta “Be brave like Kharkiv”, per onorare il coraggio dei cittadini della città di Kharkiv, pesantemente bombardata dai russi. La compagnia aerea cargo, dopo questi tragici fatti di guerra, ha deciso di ricordare con queste vistose scritte i nomi delle città più colpite e semidistrutte dagli attacchi delle forze russe. Dalla compagnia è stato anche adottato il motto ”Sii coraggioso come l’Ucraina”.
Infatti non solo la Antonov Airlines ricorda sui suoi velivoli la popolazione di questa grande nazione, ma anche altre compagnie ucraine hanno deciso di riconoscere il coraggio dei cittadini in questo brutale conflitto, che al momento non vede conclusione.
Oltre all’adesivo della città di Kharkiv, sull’esemplare visto a Caselle, la flotta di questa compagnia riporta sulle fusoliere, i nomi delle seguenti città: Bucha, Irpin, Mycolaiv, Okhtyrka, Kherson e Mariupol.
All’Antonov An-28, l’unico velivolo bimotore a turboelica del vettore, è stata intitolata la città di Chernihiv.
Invece all’aereo più grande di tutti, l’esamotore Antonov A-225 “Mriya”era dedicato a Hostomel, una città vicino a Kiev, la base principale dell’azienda, ma il velivolo purtroppo è andato distrutto nei primi giorni dell’attacco russo.
Particolare della scritta in onore di Kharkiv
Partito da Caselle il satellite Sentinel-1C
Il gigantesco Antonov 124 è venuto a Caselle per caricare il satellite Sentinel-1C della Thales Alenia Space (Thales 67%, e Leonardo 33%).
Si tratta di un satellite che fa parte integrante del programma europeo di osservazione della Terra denominato “Copernicus” ed è giunto dagli stabilimenti francesi di Cannes della Thales Alenia Space, dove ha effettuato gli ultimi test prima del trasporto alla base spaziale d’oltreoceano. In precedenza il satellite, e le sue componenti, erano giunte a Cannes da vari stabilimenti anche italiani, dove è stato sottoposto a svariate prove attitudinali.
Le sue funzioni sono quelle di monitorare la Terra con immagini radar e diverse applicazioni scientifiche volte a proteggere il nostro pianeta; ad esso seguirà la versione Sentinel-1D prevista per il prossimo anno.
La messa in orbita dalla base spaziale europea di Kourou, nella Guyana Francese è prevista entro fine anno tramite il lanciatore Vega C, versione aggiornata del lanciatore europeo Vega, realizzato dalla società AVIO negli stabilimenti di Colleferro (Roma), per conto della Agenzia Spaziale Europrea (ESA) in collaborazione con l’italiana ASI (Agenzia Spaziale Italiana).
Effettuato il prezioso e delicato carico, il velivolo è poi ripartito il giorno dopo con un volo diretto senza scalo con destinazione il Centro Spaziale Europeo.
Il satellite caricato nel suo container speciale
Rendering del satellite
Torna il marchio “Alitalia”
È di queste ultime settimane l’annuncio da parte della dirigenza della compagnia di bandiera italiana ITA Airways che entro fine anno dovrebbe ritornare il marchio “Alitalia” che per diversi anni con i suoi aerei ha solcato i cieli di tutto il mondo.
Le vicissitudini della compagnia sono a tutti assai ben note però, senza fare campanilismi, siamo ben lieti che questo simbolo, che rappresenta l’Italia, quanto prima possa risolcare i cieli riportando in giro per il mondo l’italianità.
Sono trascorsi tre anni da quando il marchio è stato ritirato ufficialmente, anche se abbiamo ancora visto per diverso tempo gli aerei la cui coda riportava bene in grande la lettera “A” tricolore.
Ormai sono pochi, perché li stanno ritirando dal servizio, ma qualche velivolo veste ancora i vecchi colori sociali, che pian piano vengono sostituiti con modelli di nuova generazione, più silenziosi, parchi nei consumi e nella diminuzione delle famigerate emissioni di CO2.
Il vecchio marchio “Alitalia” è stato acquistato nell’autunno del 2021 dalla ITA Airways per la cifra di 90 milioni di euro per essere messo in “naftalina” in attesa (consapevole) che sarebbe risorto come la fenice.
Il rispolvero del marchio dal suo archivio, è stato annunciato dal presidente della ITA Airways Antonino Turicchi. L’immagine visiva si arricchirà di un componente che ricorda la storia dell’aviazione e dell’Italia con la frase: “Ita, inspired by Alitalia”.
Da pochi giorni è giunta la notizia che Antonino Turicchi lascerà l’incarico di presidente ad Armando Varricchio, attuale ambasciatore italiano a Berlino, grande diplomatico e con solide relazioni italo-tedesche. Una mossa da parte nel nostro governo, a far sì che la ITA Airways entri maggiormente nell’ottica tedesca di cui la Lufthansa è la portabandiera nei cieli di tutto il mondo. Questa mossa porterà all’integrazione graduale della nostra compagnia con quella germanica.
Il vettore italiano al momento è ancora al 100% del Tesoro italiano, in attesa del definitivo passaggio sotto le ali della potente compagnia aerea Lufthansa, con tutta la sua panoplia di compagnie come l’Austrian Airlines, la Swiss International Airlines, Edelweiss Air, Brussels Airlines, Lufthansa Cityline, Air Dolomiti nonché la low cost Eurowings.
Ovviamente con l’entrata nel Gruppo Lufthansa che fa parte dell’alleanza “Star Alliance”, che oggi consta di 25 vettori associati, la ITA Airways che invece fa parte dell’alleanza “Sky Team”, dovrà per forza di cose abbandonare quest’ultima ed entrare in quella della aerolinea tedesca.
Attualmente la nostra compagnia di bandiera sta facendo un buon lavoro di recupero sia come numero di passeggeri sia come entrate monetarie, nonostante il bilancio sia ancora in rosso, ma non più come ai livelli della vecchia Alitalia, bilancio che per decenni noi Italiani abbiamo sovvenzionato con le nostre tasche.
Probabilmente con l’ingresso della Lufthansa, il nostro vettore aereo ritornerà in attivo, purché tutto proceda secondo i piani che sono in corso di definizione. In ogni caso, se tutto avverrà come preventivato, tra qualche anno (non molti) anche il nostro vettore sarà sicuramente al 100% in mani tedesche.
Al momento la ITA Airways sta rinnovando a ritmo serrato la flotta grazie all’entrata delle nuove versioni Airbus: A220, A320neo, A321neo, A330-900neo e A350-900, che entro pochi anni soppianteranno tutti quelli delle generazioni precedenti, la cui flotta avrà una vita media di cinque anni, tra le più moderne del settore. Entro la fine di quest’anno il numero salirà a un centinaio di esemplari.
Certamente l’entrata nel Gruppo Lufthansa non è stato indolore in quanto altre compagnie aeree europee hanno non poco remato contro affinché non si facesse il matrimonio, come la Air France-KLM e lo IAG (International Airlines Group) composto da British Airways, Iberia, Vueling, Aer Lingus e Level.
Una battaglia nei cieli che non finirà mai, anche perché oggi se una compagnia vuole sopravvivere deve per forza far parte di grossi gruppi.
A Caselle uno degli ultimi velivoli dell’ITA ancora con i colori dell’Alitalia
Accordo Rete Ferroviaria Italiana e Sagat
A metà settembre la Rete Ferroviaria Italiana, società del Gruppo FS, e la Sagat, gestore dell’aeroporto di Torino, hanno stipulato un accordo di collaborazione integrata per l’assistenza dei viaggiatori con disabilità e mobilità ridotta. Il servizio offre aiuto ai passeggeri consentendo un viaggio più agevole, in quanto potranno essere assistiti da personale specializzato sino al “meeting point” (punto di incontro) di interscambio e accolti sia dal personale RFI sia Sagat, in base alle diverse esigenze, avvisando all’atto delle prenotazioni, e accompagnati ai treni o viceversa.
Lo scalo torinese è il primo aeroporto nazionale il cui servizio viene erogato in modalità integrata.
A Caselle una volta arrivavano i charter estivi
Fino ad alcuni anni fa durante il periodo estivo arrivavano a Caselle numerose compagnie charter straniere, come le greche Macedonian e Olympic, le egiziane AMC e Lotus, le spagnole Air Europa e Viva Air o le tunisine Karthago e Tunis Air.
Operavano sul nostro scalo anche alcune italiane come la Neos, l’Eurofly, e la Mistral Air, organizzate dai più importanti tour operator nazionali o esteri, trasportando migliaia di viaggiatori dall’aeroporto di Caselle verso le più rinomate località turistiche, come l’Egitto e il Mar Rosso, oppure Palma di Maiorca e le Canarie.
Molto gettonata anche la Tunisia, senza poi contare le località di fede come quella di Lourdes. Quest’anno il mercato dei tour operator, tramite le agenzie di viaggio, è aumentato in media dell’8%, nonostante vi sia stato un rincaro medio dei prezzi del 12%. Infatti il 2024 ha superato i dati del 2019, anno pre Covid, mentre si prevedeva una ripresa non prima del 2025.
Purtroppo, nonostante questo, nell’ultimo decennio l’aeroporto di Caselle ha perso progressivamente i voli, tanto che quest’anno non ci sono più state catene di charter estivi, obbligando i non pochi torinesi che si appoggiano alle agenzie a partire da altri aeroporti (essenzialmente quelli lombardi).
Ci auguriamo che in futuro possano riprendere questi voli agevolandoci, per ritornare a usufruire dello scalo cittadino senza dover partire da altri aeroporti.
Nella foto, in rullaggio a Caselle nel 2008 proveniente da Djerba, il Boeing 737-5H3 della Tunis Air con il logo per festeggiare i 60 anni dalla fondazione della compagnia aerea.