Sono tante le discipline che iniziano con il prefisso “psico” in quanto hanno a che fare con la psicologia.
Ora c’è anche la psiconutrizione: una disciplina che insegna cosa mangiare per favorire l’equilibrio mentale. La psiconutrizione è il convergere di alcune discipline: la psicologia, la scienza della nutrizione e la psichiatria. I dati che ci fornisce arrivano dagli studi eseguiti su un ampio numero di pazienti. Questa disciplina aiuta a scegliere gli alimenti giusti per dare una mano al nostro cervello a raggiungere il benessere psicologico.
Sembrerebbe che selezionando con cura gli alimenti si possano abbassare i livelli di stress, migliorare l’insonnia e le prestazioni cognitive, ma anche essere più resistenti a disturbi come l’ansia e la depressione.
Ma che rapporto potrebbe esserci tra uno stato mentale così complesso come la depressione e la nutrizione? Sembrerebbe che, almeno in parte, la depressione potrebbe essere influenzata dall’infiammazione del cervello, un meccanismo che andrebbe a comprometterne il buon funzionamento. Parrebbe che gli omega-3 combattano questa infiammazione cerebrale. Gli omega-3 però possono essere assunti solo con l’alimentazione, da qui è importante scegliere gli alimenti che ne contengono una grande quantità. La dieta mediterranea è ricca di omega-3, li si possono trovare nelle noci, nei semi di lino, nell’olio di lino e nel pesce selvatico. Quest’ultimo alimento, il pesce selvatico, non è così semplice da reperire per la maggior parte delle persone, mentre è meno complicato rinvenire cereali, frutta e verdura e anche formaggio di pecora. Gli studi ci dicono che le alghe sono anche fonti di omega-3, per cui sarebbe interessante iniziare a prenderne in considerazione l’uso nella propria dieta.
La vitamina D è un altro importante elemento che non dovrebbe mancare in una buona dieta. La carenza di vitamina D potrebbe influenzare l’insonnia, la stanchezza, disturbi dell’appetito e sintomi depressivi. La vitamina D e anche la B9 darebbero una mano ad evitare questi problemi. La vitamina D è contenuta nel pesce azzurro, mentre la B9 si trova nelle insalate verdi, spinaci, zucchine, broccoli, asparagi, banane verdi, skyr, kefir di latte e riso integrale. L’assunzione di vitamina D, vitamina B9 e omega-3 potrebbero quindi dare un grande aiuto quando una persona inizia ad avere un umore basso, e sperimenta i sintomi normalmente associati alla depressione.
Invece, cosa potrebbe essere consigliato se si soffre di stati d’ansia? In questo caso parrebbe essere di beneficio l’assunzione di L-teanina, il composto presente nel tè verde. Alcuni studi sperimentali hanno constatato che l’assunzione di L-teanina abbassa la concentrazione di cortisolo, che è l’ormone delle stress. Oltre al tè verde, anche i probiotici sembrerebbero dare una mano alla riduzione dell’ansia. Bisogna fare però attenzione all’ampia gamma di prodotti presenti in commercio, perché non tutti contengono i batteri vivi, alcuni infatti conterrebbero batteri liofilizzati, cioè morti e quindi non efficaci.
Una giusta alimentazione può proteggerci dall’insonnia. Qui un valido aiuto lo porta la sempre più diffusa melatonina, un integratore efficace nel garantire il riposo notturno, con sicuramente meno effetti collaterali dei farmaci ipnotici, e può essere assunta anche dai bambini.
Una buona concentrazione mentale è garantita dall’utilizzo della caffeina, però in combinazione con la già citata L-teanina perché ne riduce gli effetti collaterali. La combinazione di caffeina e L-teanina riduce l’affaticamento mentale, abbassa i tempi di reazione, migliora le prestazioni cognitive e mantiene l’attenzione. Bisogna però limitare l’uso di caffè, al massimo a 4 tazze al giorno e solo al mattino, per evitare l’insonnia notturna, e non superare le 4 tazze di tè perché potrebbe portare alla condizione di anemia.
Se una buona alimentazione garantisce il benessere del cervello, una buona alimentazione quindi ne garantisce anche un buon sviluppo. Per questo le future mamme sono sempre più attente a cosa mangiano in gravidanza, perché già così presto possono influenzare una sana crescita del cervello del nascituro. Le mamme dovrebbero scegliere alimenti ricchi di omega-3, ferro, iodio e vitamina D e B9. Questo garantirebbe un migliore sviluppo psicomotorio, emotivo e cognitivo più avanti nella vita e proteggerebbe dai disturbi del neurosviluppo. Gli alimenti potrebbero non contenere abbastanza di questi elementi, per questo le donne in gravidanza vengono consigliate nell’assumere degli integratori. Una volta nato, il neonato dovrebbe essere preferibilmente allattato al seno, perché il latte materno fornisce gli anticorpi che rafforzano il sistema immunitario, oltre che a garantire ormoni e fattori di crescita che favoriscono lo sviluppo del cervello. Quando l’allattamento al seno non è possibile, bisognerebbe scegliere con cura un latte sostitutivo contenente i fattori nutrienti essenziali.
Www.psicoborgaro.it