La stagione dei grandi esodi delle vacanze estive è ormai giunta al termine e si possono già tirare le fila dell’andamento del mercato che ha visto una forte richiesta da parte dell’utenza, specialmente nel momento dei picchi maggiori di giugno, luglio e agosto, come sempre i tre mesi estivi con più persone che desiderano viaggiare in aereo.
Dai dati ricevuti dai due enti l’Assoaeroporti e Aeroporti 2030, moltissimi scali hanno visto aumentare il traffico passeggeri con punte a doppia cifra, cosa purtroppo non avvenuta all’aeroporto di Caselle che nei primi sette mesi ha visto il transito di 2.723.913 passeggeri, pari a un modesto aumento dell’ 1,5% sul 2023, e il settore cargo ridotto ormai al lumicino con sole 270,2 tonnellate, una diminuzione del 42,1% rispetto allo scorso anno.
Su scala nazionale Torino è al 12° posto per traffico passeggeri; ricordiamo che nel 1998 era al 7° posto.
La Sagat, gestore dello scalo di Caselle, è al 100% di proprietà della Società F2i Aeroporti (acronimo di Fondi italiani per le infrastrutture), che ha iniziato a investire nel settore aeroportuale dal 2010; oggi i fondi di F2i vantano in portfolio gli aeroporti di Milano Linate e Malpensa (SEA), Napoli e Salerno (GESAC), Torino (SAGAT), Alghero (SOGEAAL), Olbia (GEASAR), Trieste (AFVG) e Bologna (AdB), in cui sono transitati nello scorso anno 68 milioni di passeggeri, oltre il 30% del traffico nazionale.
Per quanto riguarda l’aeroporto di Salerno, con 15.417 passeggeri transitati, non vi sono confronti con il 2023, poiché è stato riaperto al traffico passeggeri solo a partire dall’11 luglio scorso.
Dal mese di gennaio a quello di luglio sugli scali italiani in totale sono transitati 123.809.670 passeggeri (+11,8%), mentre il totale delle merci è stato di 732.125 tonnellate (+18,1%).
Una nota dolente di questa estate dell’aeroporto di Torino, rispetto agli scorsi anni, è stata l’assenza delle catene di voli charter (tranne qualche volo sporadico), con le più rinomate località turistiche molto ambite da parte della nostra utenza come: Palma di Maiorca, Atene e le isole greche, l’Egitto, la Tunisia, le Azzorre, Lourdes e molte altre.
Anche la rinomata compagnia aerea italiana Neos, che fa parte dell’Alpitour, con sede proprio a Torino, non si è vista operare in modo regolare sul nostro scalo.
Il risultato è che quest’anno, come non mai, i Torinesi, che si appoggiano alle agenzie per i loro viaggi organizzati, sono stati costretti a partire dagli aeroporti lombardi. Anche per quanto riguarda le low-coast, che in estate collegano le località turistiche, da Torino sono mancate diverse destinazioni classiche, come ad esempio verso Palma di Maiorca.
Il Boeing 747-867F della Cathay Pacific Cargo. Era da ben 7 anni che un “Jumbo” non atterrava a Caselle
Caos voli estivi
Il periodo estivo dell’aviazione commerciale dell’anno in corso è stato per certi versi assai burrascoso dovuto a vari fattori, da quelli climatici, all’overbooking, alla messa a terra di velivoli di nuova costruzione per motivi vari, come problemi ad alcuni tipi di motori, difetti di produzione di alcuni modelli, caos aeroportuali, o ritardi alle volte imprevedibili come la cenere vulcanica, le condizioni meteo avverse e così via, creando non pochi problemi alle compagnie aeree e agli operatori aeroportuali.
A tutto questo bisogna aggiungere i disagi a catena nei cieli europei tra luglio ed agosto, che già nel mese di giugno avevano fatto suonare un campanello d’allarme, a tal punto che l’ENAC (Ente nazionale per l’aviazione civile) sta già pensando a come risolvere i problemi che sono venuti alla luce proprio in questi mesi ma che già lo scorso anno in parte si erano avverati. Si vocifera di poterli risolvere il prossimo anno.
Con la richiesta sempre maggiore di viaggi aerei, gli aeroporti, specialmente quelli a grande traffico (non certo Caselle), non reggono più e sono vicini al collasso, inoltre la domanda supera di gran lunga l’offerta delle compagnie aeree, creando una crisi imprevista.
Con la pandemia si era preventivata una ripresa non prima del 2026/2028, ma i fatti hanno completamente ribaltato le previsioni che si erano basate sui dati storici del 2019 (l’anno pre Covid).
Attualmente il grado di riempimento degli aerei è attorno al 90%, contro il 75% di alcuni anni fa e poi bisogna andare incontro alle esigenze delle compagnie low cost che pretendono una rotazione a terra dei propri velivoli di poco più di mezz’ora, intasando gli scali di tutto il mondo.
Bisogna dire che l’Italia si salva abbastanza bene, ma per evitare lunghe code agli imbarchi bisogna migliorare il servizio di accoglienza alle barriere di controllo.
Se alcuni aeroporti sono vicini al collasso, diverse aerolinee stanno facendo i conti con i ritardi nelle consegne dei nuovi aerei più performanti come ad esempio la Ryanair, che dall’inizio dell’anno ha ricevuto venti Boeing 737 in meno, con la perdita preventivata di cinque milioni di passeggeri, trasportando nell’anno solo 200 milioni di persone contro i 205 milioni ipotizzati. La Boeing ha grossi problemi di sicurezza nella costruzione di alcuni modelli B.737, B.787, o di certificazione del gigantesco B.777X.
Altro problema sta preoccupando il colosso europeo Airbus, che ha grosse difficoltà con alcuni modelli dei nuovi propulsori della Pratt & Whitney i GTF (Geared Turbofan), che hanno causato la messa a terra di alcune versioni dei suoi velivoli, come l’A320neo, l’A321neo e l’A220. Una delle compagnie più colpite è la Wizz Air che ha dovuto annullare decine di rotte o rivedere i piani operativi.
Rimanendo in Italia, a tutto ciò si sono aggiunte questa estate una serie di forti perturbazioni che hanno provocato decine e decine di dirottamenti con grave disagio per i viaggiatori; anche Caselle non è stato immune, e la giornata forse più negativa è stata quella del 2 agosto con ben sette dirottamenti su altri scali.
Con la diminuzione del traffico delle prossime stagioni sarà senz’altro possibile ritornare alla normalità e forse saranno risolti buona parte dei problemi che hanno afflitto questa estate.
C-27j peruviani
Alcune settimane fa il governo peruviano ha ordinato altri due C-27J Spartan, destinati alla Fuerza Aerea del Perù, che si aggiungono ai quattro velivoli già operativi da diversi anni con grande successo nel tormentato territorio della Cordigliera delle Ande. L’obiettivo è quello di portare l’ordine a un totale di dodici velivoli.
Attualmente la nazione del Sud America è l’unica a impiegare il velivolo di costruzione italiana, prodotto e testato negli stabilimenti della Leonardo a Caselle.
Il bimotore da trasporto tattico si è rivelato una ottima piattaforma nel difficile teatro operativo peruviano, essendo impiegato non solo come trasporto militare ma anche in aiuto alle popolazioni locali in caso di necessità o calamità naturali.
È del 2 settembre la notizia rilasciata dal Ministero della Difesa peruviano che due C-27J della forza aerea sono stati dispiegati in supporto al vicino Ecuador, colpito da un imponente incendio boschivo esteso per oltre 4.000 ettari, nella provincia meridionale di Loja.
I velivoli sono stati dotati con il sistema antincendio “Caylym Guardian”, con il lancio di 30.000 litri di liquido estinguente sul luogo dell’incendio forestale.
Questo sistema già testato da diversi anni in Romania, con ottimi risultati, ha dimostrato di essere lo strumento decisivo per contrastare gli incendi boschivi, trattandosi di un contenitore di cartone da 1.000 litri d’acqua contenente schiuma e liquido ritardante che viene paracadutato dalla rampa posteriore dell’aereo per andare a colpire il terreno sottostante invaso dal fuoco. Inoltre, potendo operare da quote superiori, garantisce miglior sicurezza al velivolo e all’equipaggio.
Con oltre 250.000 ore di volo lo “Spartan” è in servizio in 17 forze aeree di diversi paesi, operando anche in condizioni estreme come l’Antartide, l’Afghanistan, l’Oceania e nell’impervio territorio andino.
La produzione attuale è basata sulla nuova versione migliorata e aggiornata C-27J NG, che esternamente si distingue principalmente per le due “winglets” alle estremità alari.
I contenitori antincendio prima di essere imbarcati sul C-27J peruviano
L’Airbus A321-231 della Turkish Airlines proveniente da Istanbul con la livrea speciale “BIO Fuel”, che sponsorizza l’uso di combustibile prodotto da bio masse, riducendo dell’87% le emissioni di CO2
L’Airbus A321-271NX della Wizz Air Malta special color a tema green, che consuma il 20% in meno di combustibile
L’A320-232 della compagnia spagnola Vueling nella bellissima colorazione con le immagini delle giocatrici della squadra di calcio femminile “FC Barcelona Women Team”,