“Abbiamo scelto di ispirarci al Cantico delle creature spinte da alcune riflessioni: quest’anno o per lo meno in questo periodo si può datare l’8° centenario di una delle prime poesie scritte in volgare e non più in latino. San Francesco capisce che se vuole trasmettere il suo amore entusiasta per la bellezza del Creato come regalo di Dio, deve scrivere in modo che tutti capiscano. E’ in corso la 5° crociata: il 29 agosto del 1219 l’esercito crociato subisce una clamorosa sconfitta: più di sei mila cristiani muoiono in battaglia. È tra questo momento di lutto e la vittoria finale dei musulmani, nel novembre dello stesso anno, che Francesco va addirittura dal Sultano, sfidando la morte. Nonostante la mancanza di dati certi da parte dei biografi e di testi arabi che descrivano l’incontro, le testimonianze esistenti che ne attestano la storicità sono diverse e provengono da fonti francescane e fonti crociate, come gli scritti del cardinale Jacques de Vitry. Questo per raccontarvi che quando ha scritto il cantico, cinque anni dopo, Francesco era ancora circondato da guerre e quindi il suo era un invito a tornare alla pace e guarire dall’odio attraverso l’osservazione del creato e della sua bellezza. E gli ultimi versi ancora invitano al perdono per cancellare l’odio.
A noi che amiamo l’acquerello e la poesia, che sentiamo come lui l’odore nauseante della guerra vicina e come lui desideriamo guarire le fratture e ritrovare la pace quale occasione migliore di questa? Seguire i temi di osservazione del Cantico e chiedere ad acqua e colore di avventurarsi con noi, coraggiose combattenti, tra vulcani, fulmini, torme di pesci, savane, voli astronomici e paradisi di erbe e fiori per cancellare il negativo e inseguire il positivo.”
ATTENZIONE: la mostra causa meteo è spostata al 9-10 novembre!