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martedì, Aprile 15, 2025

    Musica e realtà: un mese di concerti e riflessioni

    Questo mese passato mi è sembrato più lungo del solito. La routine quotidiana, il susseguirsi di concerti e impegni, ha avuto un ritmo frenetico, eppure ogni singolo istante è stato denso di emozioni e riflessioni. La luce del mio PC illumina la stanza, mentre il suono caldo e avvolgente di Otis Redding che canta “(Sittin’ On) The Dock of the Bay” riempie l’aria. È una musica che invita a fermarsi, a contemplare il tempo che scorre, a riflettere su ciò che è stato e su ciò che sarà. Come fotografo di concerti, ho avuto la fortuna di catturare momenti unici, di raccontare storie attraverso le immagini e di vivere emozioni intense sul palco. Questo mese è stato caratterizzato da una varietà di concerti che hanno attraversato diversi stili musicali, ognuno con la propria energia e il proprio messaggio. Ho iniziato con i The Jesus and Mary Chain, un gruppo di alternative rock fondato nel 1984, che ha portato sul palco un sound inconfondibile, un mix di chitarre distorte e melodie malinconiche. È stata un’esperienza che ha risvegliato in me la curiosità di un’epoca passata mai vissuta. Ho cercato di catturare non solo l’estetica del loro spettacolo, ma anche l’atmosfera che si respirava tra il pubblico, quel legame intimo tra gli artisti e i loro fan non più giovanissimi.
    Continua la musica nelle mie orecchie. Ora è il turno di Bob Dylan con “Knockin’ on Heaven’s Door”, brano che mi ipnotizza.

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    Un altro concerto molto interessante è stato quello dei Fast Animals and Slow Kids, un gruppo di alternative rock italiano che ha portato una ventata di freschezza. Qui ho trovato uno stile di scatto che mi ha fatto impazzire: i salti. Catturare l’energia dei musicisti mentre si librano nell’aria è sempre una sfida, ma quando il momento giusto arriva, la soddisfazione è immensa. Queste immagini raccontano la gioia, la libertà e l’intensità della musica dal vivo.

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    Un altro highlight del mese è stato il concerto di Mahmood, il quale ha risposto ai miei scatti condividendo uno splendido cuore blu e pubblicando le foto sulle sue pagine social. È un gesto che fa la differenza, un riconoscimento che trasmette la bellezza del nostro lavoro, ma anche il potere della musica di connettere le persone. Mahmood è un artista che sa come entrare in sintonia con il pubblico, e gli scatti fatti durante la serata hanno cercato di riflettere questa magia.

     


    Altro giro e altro regalo: Michele Bravi ha scelto personalmente le foto da pubblicare. Un artista che mi ha colpito, mi ha colpito l’amore del suo pubblico. La bellezza e la poeticità nel sostenerlo anche durante le terapie dopo il brutto incidente dove purtroppo una donna di 58 anni ha perso la vita.

    Infine, ho avuto il piacere di scoprire Anna Castiglia, una nuova leva della musica italiana. In attesa del suo tour primaverile, ha presentato il suo primo album, “Mi piace”, con una freschezza e una sincerità che colpiscono. Ve lo consiglio assolutamente. Fotografare i giovani artisti che si affacciano sul panorama musicale è sempre emozionante; c’è una scintilla nei loro occhi, una passione che riempie ogni nota.

    Tuttavia, il mondo della fotografia musicale non è privo di ombre. I rapporti sottopalco con altri fotografi possono essere complicati e, a volte, tesi. La competizione è spietata, e ci sono momenti in cui il rispetto e la solidarietà sembrano mancare. Questo ambiente può diventare difficile da navigare, soprattutto quando ci sono situazioni in cui la linea tra professionalità e opportunismo è sottile. Un aspetto inquietante è rappresentato da alcuni colleghi la cui reputazione è macchiata da denunce gravi. Vedere professionisti su cui pendono accuse di abusi e molestie è qualcosa che fa rabbrividire. La legge italiana è spesso lenta a intervenire, e ciò che lascia più frustrati è l’ignoranza di molti, che si esprimono con frasi del tipo “chissà lei cosa avrà fatto”, minimizzando la gravità delle accuse. È doloroso e inaccettabile, soprattutto per noi che viviamo la fotografia con passione e rispetto. Questa situazione mi colpisce profondamente, non solo come fotografo, ma anche come padre. Non posso accettare che persone, possano approfittare della loro posizione per agire in modo indegno. Pensare che chiunque possa trovarsi sotto il loro obiettivo e diventare una possibile vittima mi fa rabbrividire. Ho una responsabilità verso i miei figli e verso tutte le giovani persone che guardano il mondo con fiducia. È straziante sapere che ci sono padri di famiglia, persone che dovrebbero rappresentare un modello, coinvolti in simili atti di violenza. Padri di famiglia che posso incontrare per le vie della mia piccola cittadina. Non posso permettere che il silenzio e l’indifferenza prevalgano. La fotografia dovrebbe essere un rifugio, un luogo di espressione e libertà, non uno spazio dove ci si sente vulnerabili o minacciati. I concerti che ho avuto la fortuna di fotografare questo mese mi hanno ricordato l’importanza di comunità unite dalla passione e dall’amore per l’arte. C’è una bellezza in questa condivisione, un potere che va oltre le note e le immagini. Mentre prendo fiato, ascolto con attenzione le parole potenti di Nina Simone con “Feeling Good”. In un mondo in cui la musica e la fotografia si intrecciano, ho trovato la mia strada. Ogni scatto che realizzo è un atto d’amore verso l’arte, un modo per documentare momenti preziosi e trasformarli in ricordi. Ma è anche un’opportunità per riflettere, per discutere e per combattere contro le ingiustizie che affliggono il nostro settore. Spero che la mia voce, unita a quella di tanti altri, possa contribuire a creare un ambiente più sano e rispettoso, dove la musica e la fotografia possano continuare a fiorire e a ispirare generazioni future. La lotta contro l’abuso e l’ingiustizia è una battaglia che dobbiamo combattere insieme, per il bene di tutti. Mentre ci salutiamo, voglio lasciarvi con “Walk on the Wild Side” di Lou Reed, un invito a continuare a camminare con audacia, a vivere la musica e a sostenere chiunque ne abbia bisogno. La musica ci accompagnerà sempre, nel bene e nel male. Vi voglio bene.

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