Bugie e bugiardi

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Le bugie fanno parte della vita, forse tutti ne dicono, almeno ogni tanto. Ci sono però persone che mentono talmente spesso da essere definiti “bugiardi patologicI”. Ho conosciuto molti bugiardi patologici che, a loro dire, mentono perché non vogliono fare stare male gli altri, come se fosse un segno di altruismo. Questa spiegazione mi è parsa a sua volta una bugia, perché negare la realtà ha indubbi vantaggi. Infatti, la maggior parte dei bugiardi patologici, grazie alle proprie bugie, riesce a portare avanti un comportamento “comodo” senza che nessuno possa impedirglielo.

Il classico esempio è nelle vicende sentimentali: grazie a vari sotterfugi, è possibile condurre una doppia vita, ma solo fino a quando il partner ufficiale crede, o vuole crede, a delle versioni poco realistiche su come stanno davvero le cose.

Altri bugiardi professionisti sono sicuramente tutti quelli che soffrono di dipendenze, di qualunque tipo: le bugie permettono di nascondere la propria dipendenza, che sia da cibo, da sostanze, dal gioco… e nasconderla permette di non essere costretti a smettere. Le persone con dipendenze sono diventate così esperte nel mentire che lo fanno pure con sé stessi, tanto da autoconvincersi di non avere nessuna dipendenza e di poter smettere quando vogliono. La stessa cosa fanno quelli che hanno una doppia relazione, quando sostengono che “non si tratta proprio di tradimento”. La regina delle bugie per i bugiardi patologici è la promessa “non lo farò più”, perché è sicuro che sono già pronti a raccontarne un’altra!

Altra cosa curiosa è il concetto di “bugia bianca”, di cui ho sentito parlare alcune volte. Ci sono persone quindi che si sentono autorizzate a mentire “a fin di bene”, perché la verità potrebbe essere troppo scomoda e guastare il quieto vivere, ma sempre di menzogna si tratta..

Dire bugie, di qualunque tipo siano, consiste nel raccontare intenzionalmente, le cose in modo distorto, e implica comunque disonestà.

Ci sono persone che si definiscono “bugiardi da sempre”. Fin da piccoli raccontavano bugie, a tutti, per qualsiasi motivo. A loro viene davvero spontaneo non dire la verità, perché questo garantisce, almeno nell’immediato, di essere lasciati in pace. Poco tempo fa ho chiesto ad un mio paziente il motivo per cui continuava a mentire a tutti. Lui mi ha risposto “non lo so, l’ho sempre fatto, mi viene spontaneo”: a forza di dire bugie, si era pure dimenticato il perché lo facesse! Non riusciva a stopparsi, e la moglie stanca lo stava lasciando…

Essere vittime di bugie porta ad illudersi che la realtà sia differente, più piacevole, ed è traumatico scoprire la verità. Quando si capisce che qualcuno ci ha mentito, proviamo rabbia oppure delusione. In quel caso, non viene semplice pensare “l’ha fatto per proteggermi”, perché siamo convinti che sia un nostro diritto essere informati fin da subito della verità.

Noto che i temi delle bugie sono i più svariati, dalle piccole cose del tipo “ti sta bene quel vestito”, mentre in realtà è orrendo, a cose molto più importanti, tanto che nei casi più gravi ci si crea un personaggio plasmato nella menzogna. Ci si può dichiarare falsi laureati, falsi fidanzati, falsi lavoratori per essere ben considerati dai conoscenti. In questi ultimi casi, le bugie sono pericolosissime, ma soprattutto per sé stessi, perché diventa faticoso organizzare una vita falsa per non destare sospetti e ci si sente dentro un vortice da cui non si può più uscire. Ad esempio, se fingo di stare assieme a mia moglie anche se sono separato, per non essere giudicato male dai parenti anziani, per quanto potrò reggere? E come farò, quando non ne posso più, a raccontare che stavo prendendo tutti in giro?

Chiaramente, il pericolo di dire bugie è quello di essere scoperti. Più la bugia è grande, più è pericoloso essere smascherati. In casi estremi, la vergogna insostenibile per essere stati smascherati può portare al suicidio. In quel momento, affrontare la verità appare intollerabile.

Quindi, anche se per molti dire bugie sembra essere naturale e spontaneo, bisogna evitarlo il più possibile, perché se ne può perdere facilmente il controllo: per confermare la propria bugie si è poi costretti a raccontarne un’altra. E poi, bisogna avere un’ottima memoria per ricordarsele tutte.

Dopo essere stati scoperti più volte, rischiamo di non essere mai più affidabili, la reputazione è rovinata. Abbiamo tutti presente il tale conoscente a cui non riusciamo più a credere perché ce ne ha raccontate troppe…

Essere bugiardi patologici significa soffrire, ed essere soli.

Ma come si può aiutare un bugiardo patologico a regolarsi? Il consiglio migliore sembra essere quello di ignorare le bugie, e quindi non cadere nella tentazione di ribattere “ ma cosa dici? Non è vero!”, ma piuttosto valorizzarlo quando dice la verità. Anche perché, ricordiamoci, i bugiardi vogliono piacere, e hanno imparato a piacere per le loro bugie, facciamogli notare che li preferiamo e li apprezziamo solo quando ci dicono la verità!

www.psicoborgaro.it

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