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Caselle, cantieri : prove di ripartenza

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Fra le attività economiche che hanno avuto, a partire da lunedì 4 maggio, il semaforo verde per la ripresa ci sono i cantieri edili, compresi quelli per l’esecuzione di opere pubbliche. Un’attività tradizionalmente di peso, in quanto fa da volano a tanto indotto.

Della ripresa dei cantieri a Caselle, dopo quasi due mesi di stop, parliamo con Giovanni Isabella, nella sua veste di Assessore ai Lavori Pubblici.

Quali sono i primi cantieri che riprenderanno, fra quelli che vedono il Comune di Caselle come diretto committente?

Isabella: “Cerchiamo di ripartire innanzitutto con i due cantieri che a marzo erano in corso. Quello per il rifacimento della pavimentazione dell’area posteggio al Prato Fiera è già ripreso lunedì 4 maggio, con il Piano di Sicurezza aggiornato per tener conto delle cautele anti-Covid. Il secondo cantiere è quello per i nuovi marciapiedi di via Audello, che era già a buon punto: mancava il tratto dalle case CIT fino a fine via, che potrà quindi essere ripreso e completato. Un altro lavoro stradale che era in ballo e che avviamo a breve è quello del rifacimento delle tre rotonde del Bennet e di Strada Leinì. Un altro cantiere pronto a partire è quello per la manutenzione straordinaria del cavalcavia sopra la ferrovia in Strada Aeroporto”.

Ci sono altri tre grossi cantieri che erano previsti in avvio quest’anno: il recupero come edificio comunale dell’ex Baulino, il raddoppio delle scuole medie di Strada Salga e la riqualificazione di via Cravero. A che punto stiamo?

“Per l’ex Baulino i progetti sia definitivo che esecutivo sono pronti e quindi contiamo di avviare la gara d’appalto. Per l’intervento sul complesso scolastico di Strada Salga il professionista incaricato sta lavorando sul progetto esecutivo, e attendiamo inoltre un parere vincolante della Regione. Per quanto riguarda i lavori in via Cravero d’intesa con il Vicesindaco che è il promotore di quella riqualificazione preferiamo riparlarne in autunno per non danneggiare ora gli esercizi commerciali già provati dalla chiusura per l’emergenza sanitaria”.

                                                                                                                                                             Paolo Ribaldone

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