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Per l’ultimo sorriso di Agnese

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Non c’è un perché il destino si metta a comporre certe storie.
Storie d’una crudeltà senza confine, capaci di lasciare spazio solo allo strazio più profondo.
Agnese, nome di fantasia, ha soli 19 anni e solo più una gamba. L’altra se l’è già portata via un’amputazione pietosa per cercare di liberarla dal cancro che da due anni la sta divorando.
Davanti ad Agnese non c’è un futuro: c’ è una porta sola ad attenderla. E lei lo sa.
Lo sa da quando una diagnosi ha lasciato zero dubbi e zero spazi, costringendola a ricorrere ai primi cicli di chemio. Chemio affrontata da sé con tutto il coraggio del mondo, per non gravare sulla mamma, per non far preoccupare oltremodo la sorellina di dieci anni appena.
Dei sogni cullati, quando anni fa era giunta piena di speranze qui da noi da una delle province più povere del Ghana, non c’è più traccia. Nulla l’è stato risparmiato: prima l’abbandono del padre, poi tre anni fa il cancro, con metastasi sempre più diffuse.
Agnese ha un ultimo desiderio, un’ultima cosa da chiedere ai giorni che le restano: vorrebbe accanto ancora una volta la nonna, ma i voli costano, le finanze di casa non autorizzano speranze. Ma grazie all’apporto di anime buone, al supporto della Parrocchia e della Caritas casellese forse qualcosa può ancora cambiare.
È stata aperta una raccolta fondi per regalare l’ultimo sorriso ad Agnese, un atto di pietas che non può mancare:

la causale dovrà essere “ Per l’ultimo sorriso di Agnese” – Banca Intesa San Paolo Parrocchia Santa Maria e San Giovanni Iban IT04W0335901600100000141358.

La vita è stata avara all’estremo con Agnese: non si può, non si deve morire a 19 anni.
Ma pare che il più crudele dei destini abbia ormai scelto, senza possibilità di rimedio.
Facciamo in modo che gli ultimi giorni di Agnese siano accompagnati da un sorriso, quel sorriso che la vita le ha troppo spesso ingiustamente negato.

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Elis Calegari
Elis Calegari è nato a Caselle Torinese il 24 dicembre del 1952. Ha contribuito a fondare " Cose Nostre", firmandolo sin dal suo primo numero, nel marzo del '72, e, coronando un sogno, diventandone direttore responsabile nel novembre del 2004. Iscritto all' Ordine dei Giornalisti dal 1989, scrive di tennis e sport da sempre. Nel corso della sua carriera giornalistica, dopo essere stato collaboratore di prestigiose testate quali “Match Ball” e “Il Tennis Italiano”, ha creato e diretto “Nuovo Tennis” e “ 0/15 Tennis Magazine”, seguendo per più di un ventennio i più importanti appuntamenti del massimo circuito tennistico mondiale: Wimbledon, Roland Garros, il torneo di Montecarlo, le ATP Finals a Francoforte, svariati match di Coppa Davis, e gli Internazionali d'Italia per molte edizioni. “ Nuovo Tennis” e la collaborazione con altra testate gli hanno offerto la possibilità di intervistare e conoscere in modo esclusivo molti dei più grandi tennisti della storia e parecchi campioni olimpionici azzurri. È tra gli autori di due fortunati libri: “ Un marciapiede per Torino” e “Il Tennis”.

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