Ovviamente non vorremmo mai comporre il “112”, il numero unico di emergenza, ma vi assicuro che quando sorge la necessità per il suo utilizzo le aspettative, giustamente, sono altissime.
Proprio per questo motivo è importante, anzi, vitale sapere come gestire la chiamata e soprattutto come agire in conseguenza della stessa e cosa aspettarsi da questo servizio.
Il 112 è il numero unico di emergenza in tutta Europa e fa capo ad una Centrale Operativa che raccoglie tutte le chiamate per necessità sanitarie (ex 118), di sicurezza pubblica (ex 112 e 113) e di servizio antincendio (ex 115). Ad ogni chiamata risponde un operatore che valuta le vostre necessità inoltrando la chiamata al settore di competenza. Potete chiamare questo numero anche in assenza di rete locale.
Quando rispondete all’operatore, cercando di mantenere tutta la calma possibile, dovete dare il vostro nominativo, il luogo da dove chiamate e il sintetico motivo dell’emergenza ( un ferito in strada… cortocircuito con fiamme… un sospetto in cortile…)
A questo punto l’operatore inoltrerà la telefonata ed entrerete in contatto con un secondo operatore a cui, ovviamente, dovrete fornire tutti i dati precedenti più alcune informazioni dettagliate su richiesta dello stesso (cause dell’evento, situazione attuale, dettagli sul luogo o specifiche del possibile trauma/incidente/malore)
Non temete di perdere tempo in questo frangente, perché nel momento stesso della chiamata, l’operatore, non appena ha compreso la situazione, attiva immediatamente i mezzi di soccorso, continuando ad assumere nuovi dati al telefono.
Ricordatevi che è essenziale fornire indicazioni precise del luogo dove dovranno giungere i soccorsi: città, frazione/borgata, numero civico, nome sul campanello e possibili indicazioni che, in caso di difficoltà, possono facilitare l’arrivo sul posto, come edifici pubblici, particolari paesaggistici, strutture o manufatti attigui.
Se non siete soli, non appena sentite le sirene, è preferibile scendere in strada o affacciarsi dal balcone per segnalare la vostra presenza ai soccorritori.
Soprattutto in caso di emergenza sanitaria è possibile che l’operatore vi chieda di restare in linea con lui per seguire dei consigli di comportamento. Chi vi parla è un professionista sanitario e quindi cercherà, con la vostra disponibilità, di fornire un primo sostegno di emergenza per chi necessità del soccorso. Seguite quindi con fiducia le indicazioni che possono anche prevedere, per esempio, la necessità di non intervenire per evitare possibili complicazioni; può sembrare assurdo, ma in certi casi “aiutare” potrebbe peggiorare la situazione.
Il tempo, in questi frangenti, risulta sempre eterno; i secondi sembrano minuti, i minuti diventano ore. Ricordatevi che sul territorio sono dislocati alcuni mezzi di soccorso che, ovviamente, potrebbero essere già impegnati. L’operatore attiva sempre quello libero più vicino a voi che, nel caso dei mezzi sanitari, diventa operativo in meno di 5 minuti. Purtroppo, però, potrebbe capitare che per un intervento a Caselle sia disponibile solo l’ambulanza di Corio o di Leinì. È evidente che in questo caso il tempo di attesa sarà inevitabilmente importante, ma sarà dovuto solo al fatto che tutti gli altri mezzi sono impegnati in altri servizi e non certo per indifferenza o inefficienza.
Con l’arrivo dei soccorsi cercate di esporre con chiarezza i fatti e rispondete alle domande dei soccorritori cercando di non intralciare il loro lavoro con domande o esternando, ovvie ma inutili preoccupazioni.
In caso di incidenti stradali mettetevi in sicurezza lontani dal traffico dopo aver segnalato lo scenario con il triangolo di emergenza. Evitate assolutamente di intervenire nel caso di veicoli in fiamme o in presenza di sostanze tossiche o infiammabili.
Per quanto riguarda la casa, ricordatevi che è sempre preferibile mantenere le scale di accesso ai piani e le scale interne all’abitazione sgombre da vasi, mobili o da tutto ciò che potrebbe intralciare il passaggio dei soccorsi.
Può sembrare banale, ma verificate che ci sia ben visibile il numero civico sulla porta di accesso, così come il nome sul campanello, chiaro e leggibile anche di notte. Sembrano particolari banali, ma possono essere determinanti per un accesso più rapido allo scenario da parte dei soccorritori.