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Jungle bells

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Si è sentita una musica stonata sotto Natale, a Caselle.

Ormai le feste sono finite e se ne può parlare. Tolto il viola dell’anno passato, non è rimasto un granché. Al di là dello sforzo organizzativo del Presepe vivente, si è visto ben poco. Le proiezioni su qualche edificio, ma poi?

Fino a qualche anno fa erano i commercianti a farsi carico delle luminarie, e vi era anche il contributo dei vari centri commerciali. Ma ora il problema che viene sempre più allo scoperto è uno: a Caselle il piccolo commercio sta morendo piano piano. Da un lato, non vi è più convenienza a fare impresa commerciale. Troppe tasse, pochi guadagni. Dall’altro, Caselle ha attrattiva pari a zero. E quindi nessuno si sognerebbe di mettere un negozio in città; resistono i vecchi commercianti, eroicamente. Ma nessuno fa nulla per incentivare la nostra città. Un po’ è anche colpa dei commercianti stessi: come abbiano fatto a credere che chiudere la scuola non li avrebbe danneggiati rimane un mistero. Ma soprattutto come abbiano fatto a credere che avrebbero ristrutturato la scuola per metterci altro (i medici di famiglia) in soltanto 3 mesi è un caso da studiare all’università, facoltà di psicologia.

A molti va bene evidentemente così: felici di credere a promesse impossibili. Sono tutti dei sognatori? O c’è altro sotto? Mai come in questi ultimi anni si è assistito ad un turnover così ingente di negozi. E quelle che subentrano sono attività di servizi. Utili, ma non a aumentare la vitalità di un centro storico come il nostro.

Eppure c’è chi ha pensato bene di vandalizzare (più volte) l’alberello di Natale sotto palazzo Mosca. Allora. Già le illuminazioni erano poche, già lo spirito natalizio era impalpabile in città, e ancora distruggete il poco che c’è? D’accordo che sono sempre abbastanza sicuri di non essere puniti, ma c’è da chiedersi perché. Per importare anche a Caselle una vecchia tradizione napoletana? Infatti a Napoli ogni anno l’abete in galleria Umberto I viene regolarmente distrutto. Potrebbe essere questa la chiave di lettura.

Oppure odiano il Natale o non stanno bene di testa.

Qualunque sia la causa, purtroppo il degrado, il brutto, attirano sempre altro degrado, altra bruttezza. È una legge non scritta delle nostre città. E a Caselle ne abbiamo numerosi esempi, non solo quello legato al Natale.

Per fortuna che non hanno incendiato le auto come successo altrove…

Dott. Andrea Fontana

Caselle Futura

 

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