Carissimo Gianni,
la tua penna che tanto ha danzato tra le righe del nostro giornale, ora continuerà a danzare in cielo: non avrà più un numero di righe da rispettare ma potrà finalmente spaziare nell’infinito.
E se ogni tanto, alzando gli occhi, vedremo una nuvola dall’aspetto particolare…sarai tu che ci mandi una poesia da lassù.
Chi scrive, si sa, non muore mai.
E chi resta, ha bisogno di poesia, oggi più che mai.
Una tua lettrice affezionata
Paola Giordano