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Vacanze in moto 2025

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Good morning Cose Nostre! Per noi motociclisti questo è il periodo migliore: l’inverno è finito, l’aria è più tiepida e si rivedono con piacere i primi uccellini come le cinciallegre o i codirossi, almeno quelli che non sono stati decimati dai pesticidi o dai pallini dei fucili. Sta arrivando la Primavera!
È arrivato il momento di pianificare qualche bel viaggio: eccomi qui, con un mucchio di cartine stradali di mezza Europa (anche se la più recente è del 1948…) per decidere la prossima meta. Però.
Mi devo ricordare che sono cambiate molte cose. Gli anni passano e i riflessi diminuiscono: lo scorso anno ho rischiato alcune volte un incidente perché a causa della stanchezza del viaggio ho visto uno “stop” all’ultimo momento. Per fortuna andavo talmente veloce che la polizia invece di fotografarmi con l’autovelox mi ha fatto un quadro a olio, così ho avuto il tempo di fermarmi in sicurezza.
Altro fatto importante, il peso della moto: un’ Harley Davidson da trecentotrenta chili non è proprio un fuscello, quindi diventa sempre più difficile tenerla in piedi in certe manovre, specialmente da fermo.
Poi c’è il traffico che oltre ad essere aumentato è anche impazzito: gli automobilisti non ci vedono, perché impegnati in importanti conversazioni al telefono; scooteristi e ciclisti fanno quello che vogliono spuntando in contromano e zigzagando tra le auto. Per non parlare dei deficienti con monopattino.
Ultimo aspetto importante riguarda il nuovo Codice della Strada. Sono d’accordo che i soliti imbecilli che bevono senza ritegno siano puniti, ma forse si sta esagerando: non è giusto che una persona che ha sempre rispettato le regole rischi la fucilazione per l’unica volta che beve un bicchiere di più.
Comunque. Nonostante tutti questi cambiamenti, accetto i miei rischi e mi butto sulle cartine, escludendo le località balneari e quelle intasate dal turismo di massa e relativa plebaglia urlante.

NORVEGIA. Da sempre la mia preferita. Mi piacerebbe molto arrivare a Capo Nord, meta estrema di molti motociclisti. Ci arriverei, ma in una bara: passando dalla Svizzera e attraversando Germania e Danimarca, sono circa milleottocento km solo per arrivare a Hirstals, dove partono i traghetti per Oslo. Da Oslo sono altri duemila km per arrivare a Capo Nord. Quindi un totale andata-ritorno di quasi ottomila km, tra freddo, pioggia, nebbia, renne libere che attraversano la strada e spese improponibili (la Norvegia è molto cara, costerebbe di meno andare in America); solo per la benzina dovrei fare un mutuo, senza contare il costo dello scatolone di Tachipirina, Levotuss e borsa dell’acqua calda.
Ricordo anche che in Germania non ci sono limiti di velocità in autostrada, tranne che nei pressi dei centri abitati: si rischia così di trovarsi una coda improvvisa di auto ferme, frenando di colpo. Considerando infine la mia velocità media, ho calcolato che arriverei a Capo Nord in sei mesi; quindi, partendo a giugno arriverei in pieno inverno. Idea da scartare. Troppo lontano e troppo pericoloso.

OLANDA. Un ritorno nella bella e verde Frisia sarebbe molto gradito ma, anche se parliamo di soli milletrecento km, in quanto si arriverebbe solo quasi alla fine della Germania per tagliare a ovest verso l’Olanda, il discorso non cambia: troppa autostrada, alto rischio di incidenti o di abbiocco da panino in autogrill. Poi il rischio di prendere acqua è molto alto, e passare le vacanze inzuppato non è il massimo.

FRANCIA. Sarebbe bello un giro in Bretagna, nella terra di Re Artù e nella foresta magica di Paimpont.
Problema: zona molto turistica, in ogni periodo dell’anno, dovrei quindi districarmi tra pianificazione dei pernottamenti, prenotazioni, orrendi siti internet, eccetera. No, non esiste, troppo complicato.

SPAGNA. Sarebbe bello tornare nella Spagna del Nord, in quella Cantabria dalle alte scogliere a picco sul mare. Problema: al di là dei milleduecento km che dividerei in tre tappe francesi, tra le quali la bellissima Biarritz, c’è da considerare il caldo esagerato. La mia non è una moto normale. Tutte scaldano, d’accordo, ma quando hai un motore da millenovecento cc. bicilindrico raffreddato ad aria, sembra di essere seduto su una stufa a pellets. Figuriamoci poi in un ambiente da circa quaranta gradi all’ombra.
Pensate che al posto dei testicoli ho dell’uva passa. Ci sono stati dei momenti nei quali distrattamente ho toccato la marmitta viaggiando: ho ancora le stimmate sulla caviglia. Ok. Idea da scartare.

CORSICA. Non ho mai visto la Corsica, deve essere molto bella con strade larghe e tortuose a picco sul mare e panorami incredibili. E sarebbe anche vicina, basterebbe arrivare a Genova per il traghetto.
Problema: la Corsica purtroppo è meta di motociclisti tamarri, smanettoni e maleducati, che non vanno lì per ammirare i paesaggi ma per correre in lungo e in largo, di solito in gruppo. Non vorrei essere arrotato o accoltellato in una rissa, e rovinarmi quindi le vacanze.

ITALIA, LIGURIA. Potrebbe essere il viaggio ideale, ma perché devo strapagare del pesce surgelato o del pesto dei barattoli da supermercato? Poi è nota a tutti la simpatia e l’accoglienza dei Liguri.

FINALMENTE. Dopo lunghe ricerche ci sono riuscito. Se tutto va bene, si libera una camera in hotel a Usseglio. In un giorno dovrei farcela. Al limite, faccio una tappa con pernottamento a Lanzo.
Bear

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